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Il lavoro autonomo

Il lavoro autonomo

Le caratteristiche del lavoro autonomo

il lavoro autonomoIl lavoratore o la lavoratrice indipendente è colui che si impegna in maniera autonoma a produrre o scambiare un bene o un servizio e che ottiene il beneficio economico per il proprio lavoro dal risultato economico che ricava dalla vendita dei prodotti/servizi.

Sono lavoratori indipendenti gli imprenditori, i coltivatori diretti, i commercianti, gli artigiani, i liberi professionisti.

Il lavoratore indipendente:

  • auto-organizza il proprio lavoro, nel senso che l'orario di lavoro, la sede di lavoro, le modalità di svolgimento del lavoro ecc., vengono decisi personalmente;
  • è proprietario dei mezzi di produzione (gli strumenti che servono per produrre un determinato bene o servizio);
  • si assume i rischi economici e giuridici della propria attività lavorativa;
  • il suo lavoro è misurato sui beni e servizi che riesce a vendere;
  • il compenso per la produzione effettuata viene concordato tra il lavoratore e il committente o cliente (colui per il quale si svolge il lavoro).
     

Normalmente si distingue all'interno del lavoro indipendente tra imprenditori e lavoratori autonomi, dove i primi, oltre ad investire un capitale per finanziare l'impresa, si occupano essenzialmente della sua organizzazione, mentre i secondi, oltre ad organizzare l'impresa, sono impegnati direttamente ed in modo significativo nell'attività produttiva.

Il lavoro esercitato in forma indipendente non comporta quindi orari rigidi da rispettare, il compenso per il lavoro svolto dipende dal successo dell'impresa (ossia dalla combinazione di diversi fattori quali il prezzo e la quantità di prodotto venduto, il costo della produzione) e le entrate economiche perciò non sono stabili e garantite, i contributi assistenziali e previdenziali sono a carico dell'imprenditore o lavoratore autonomo.

“Jobs Act lavoro autonomo”

Con legge n. 81 del 22/05/017, entrata in vigore dal 14 giugno 2017 e detta anche "Jobs Act" del lavoro autonomo, sono state riscritte e riunite in un unico testo normativo le misure di tutela e i diritti di lavoratori autonomi, professionisti, lavoratori con partita Iva e collaboratori, ampliando quanto era già previsto dalla normativa precedente.

Tale complesso di norme si applica a chi svolge lavoro autonomo non imprenditoriale, escludendo di conseguenza gli imprenditori, ossia chi svolge professionalmente un’attività economica organizzata al fine della produzione di beni o di servizi, piccoli imprenditori (coltivatori diretti, artigiani, piccoli commercianti ecc.) e coloro che esercitano un’attività professionale organizzata prevalentemente con il lavoro proprio e dei componenti della famiglia.

Il contratto deve essere stipulato in forma scritta. Si considerano abusive e quindi nulle le clausole che consentono al committente di modificare unilateralmente le condizioni contrattuali o di recedere senza congruo preavviso.

La norma prevede inoltre che i pagamenti debbano essere effettuati entro un termine concordato e comunque non superiore ai 60 giorni dal ricevimento della fattura o della richiesta di pagamento. Se il termine non è pattuito, la scadenza naturale è fissata in 30 giorni dall’emissione della fattura. In caso di mancato rispetto dei tempi previsti, scattano interessi di mora e sanzioni. Sono ritenute abusive e, perciò, prive di effetto clausole contrattuali che stabiliscano per i pagamenti termini superiori a 60 giorni.

Le Amministrazioni Pubbliche devono promuovere in qualità di stazioni appaltanti la partecipazione dei lavoratori autonomi agli appalti pubblici per la prestazione di servizi o ai bandi per l’assegnazione di incarichi personali di consulenza o ricerca, in particolare favorendo il loro accesso alle informazioni relative alle gare pubbliche, anche attraverso gli sportelli dedicati al lavoro autonomo, e la loro partecipazione alle procedure di aggiudicazione.

A tal fine è riconosciuta ai professionisti, a prescindere dalla forma giuridica rivestita, la possibilità:

  • di costituire reti di esercenti la professione e di partecipare alle reti di imprese, in forma di reti miste;

  • di costituire consorzi stabili professionali;

  • di costituire associazioni temporanee professionali.


In caso di gravidanza, malattia e infortunio non vi è automaticamente l’estinzione del rapporto di lavoro, che può essere mantenuto, senza diritto al corrispettivo, per un periodo massimo di 150 giorni per anno solare. Nei casi più gravi, come malattie oncologiche o gravi patologie cronico-degenerative, per gli iscritti alla Gestione separata Inps il periodo di malattia è equiparato alla degenza ospedaliera. Può essere sospeso il versamento dei contributi previdenziali e dei premi assicurativi in caso di malattia o infortunio di gravità tale da impedire lo svolgimento dell'attività lavorativa per oltre sessanta giorni.

congedi parentali, valevoli anche in caso di adozione o affidamento, sono di 6 mesi e possono essere fruiti fino al compimento del terzo anno di età del bambino. Per le madri lavoratrici non è prevista l’automatica astensione obbligatoria, ma si può scegliere di continuare a lavorare pur ricevendo l’indennità di maternità. Durante il congedo, se vi è l’accordo con il committente, la lavoratrice può chiedere la sostituzione con una professionista di fiducia.

Le casse pensionistiche private possono attivare ulteriori prestazioni sociali, finanziate da apposita contribuzione, soprattutto in caso di perdita involontaria di lavoro o grave malattia.

Sono esplicitamente riconosciuti i diritti di utilizzazione economica in caso di invenzioni o apporti originali (salvo che l'attività inventiva sia prevista come oggetto del contratto e a tale scopo compensata).

Le spese collegate all’attività professionale e alla formazione (master, corsi, convegni ecc.) sono totalmente deducibili, per un massimo di 10.000 euro annui.

La legge prevede che presso i Centri per l'Impiego pubblici sia attivato uno sportello appositamente dedicato al lavoro autonomo, con l’obiettivo di favorire l’incontro tra domanda e offerta, mentre presso il Ministero del lavoro e delle politiche sociali sarà costituito un tavolo tecnico permanente sul lavoro autonomo.

Riferimenti normativi
Legge n. 81/2017